La puericultrice
Qualificata, professionale, specializzata: la Puericultrice è la preziosa figura di supporto e sostegno alla neo-mamma e di cura del neonato.
Dal 1940 (data in cui il Ministero della Salute ne riconobbe il ruolo professionale) ad oggi, la funzione della Puericultrice, attualizzata nelle competenze e adattata ai nuovi standard della vita familiare, resta tra i più richiesti, maggiormente nella modalità live-in, sin dal giorno della nascita e per i primi mesi di vita del bambino.
Dunque prevalentemente a domicilio, la figura della Puericultrice permette alla famiglia di vivere con serenità e senso di protezione l’adattamento post-natale: dall’allattamento al seno, passando per la cura e l’igiene del bambino e adoperandosi nelle varie tappe dello sviluppo del bebè (motorio, linguistico, della socialità).
Molte mamme approcciano da autodidatte l’esplorazione dell’universo del neonato: i testi della nota Tracy Hogg hanno fatto scuola e hanno permesso a molte di apprendere, almeno sommariamente, la metodologia della più celebrata delle Puericultrici.
Ma nessuna lettura, per quanto formativa, potrà mai sostituire, nel suo valore essenziale, la presenza fisica di una figura specializzata, competente, su cui la neo mamma può contare sin dal giorno delle dimissioni dall’ospedale.
La Puericultrice è la figura dedicata alla neo-mamma e al suo neonato, colei a cui chiedere consiglio e a cui affidare con totale sicurezza la propria creatura appena venuta al mondo, colei grazie alla quale è possibile persino coricarsi e riposare, recuperando sia a livello fisico che psicologico la meravigliosa fatica del parto.
Non solo, l’incubo delle notti insonni, il punto più dolente della neo maternità, va di pari passo con la messa a punto di una routine sonno-veglia, indispensabile per la crescita sana del bambino. Quest’ultima va affrontata con sapienza, tenacia e preparazione.
Infine, l’importante ruolo di raccordo tra la Puericultrice e la famiglia è racchiuso in quella presenza, discreta ma accogliente, che preserva, rafforzandoli, gli equilibri relazionali e affettivi all’interno del nucleo familiare, in primis per favorire l’adattamento e l’accettazione da parte di fratellini e sorelline del nuovo arrivato.