Il gioco è il modo migliore per entrare in relazione con i bambini e scaldare il cuore delle famiglie.
È quel momento in cui ti concedi di far cadere tutte le difese, liberi il bambino che c’è dentro di te e interagisci in modo autentico, coinvolgendo tutti i canali comunicativi: non più verbale ed analogico, bensì emotivo ed espressivo-verbale.
Nel gioco si sviluppa fiducia reciproca: man mano che noi adulti lasciamo andare i nostri bambini, incoraggiandoli alle interazioni con i pari, loro saranno lì a guardarci da lontano, fiduciosi di ritrovarci nel momento del loro bisogno.
Come utilizzare il gioco?
Utilizzare il gioco significa renderlo un utile strumento per sciogliere dei nodi particolarmente stretti. Solitamente personaggi e trame “messe in scena” dal bambino ne rappresentano un momento reale di difficoltà, che potrà riconoscersi appunto nella sequenza del gioco proposto. Per smorzare quindi le tensioni emotive.
Per utilizzare al meglio il gioco, il mio consiglio è di proporre ai bambini sequenze brevi ma ripetute, come una routine, creando uno spazio transizionale in cui registrare schemi emotivi e relazionali positivi.
Il gioco come strumento di dialogo
Il gioco inoltre è un efficace strumento di dialogo con la famiglia e di trasmissione di strategie espressive e creative. Un modo alternativo di supportare genitori stanchi dalle pressioni esterne, una modalità che riaccende le scintille della creatività.
Quando giochiamo, vale la pena ricordare una frase a cui mi sono particolarmente legata negli anni e che può aiutarvi a superare con fantasia e creatività anche i momenti più complessi: “Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?” (Gianni Rodari)
Dott. ssa Alice Rinzivillo
https://www.aforismicitazioni.it/frase.php?id=53868#gsc.tab=0